Morto (o resuscitato) un Papa, se ne fa un altro. Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di The New Pope

Dopo la prima stagione di successo di The Young Pope, presentata su Sky nell’autunno del 2016 dal regista Paolo Sorrentino, è in arrivo la seconda stagione, The New Pope, prevista per la fine del 2019. L’attesa è altissima, soprattutto per quelli – come me – che hanno potuto vedere in anteprima le prime due puntate al Festival del Cinema di Venezia 76.

Ma quali sono state le carte vincenti che ha sfoderato il regista premio Oscar? Sorrentino ha detto che è merito del cast se la prima serie è venuta così bene:

“non solo il talento, ma anche la loro capacità di fare squadra. E la disponibilità a trasformarsi.”

E poi anche l’occhio vuole la sua parte: un Papa bello e fisicato come Jude Law non si trova tutti i giorni, e non poteva che essere inserito in una cornice altrettanto d’impatto. Infatti, parte delle riprese sono state fatte a Venezia, perché:

“la vita è breve e bisogna stare il più possibile nei luoghi belli.”

Se il regista dovesse definire in poche battute il suo lavoro sulla serie, direbbe che:

“dal punto di vista pratico, realizzare The Young Pope e The New Pope mi ha insegnato a fare il regista.”

Sicuramente la curiosità dei fan è stata stuzzicata, e si spera che potremmo incontrare di nuovo Lenny e tutto il mondo ecclesiastico e surreale che è stato creato nella finzione, ma che poi lontano lontano dalla realtà non è.

Dove eravamo rimasti (ALLERTA SPOILER)

Se non hai visto la prima stagione, fermati qui, recuperala, e poi torna a leggerci!

Lenny Belardo (Jude Law) è un giovane cardinale americano che viene scelto come nuovo Papa. La sua è una storia tutt’altro che felice: abbandonato in un orfanotrofio da bambino, ha subito un trauma che non lo fa sempre andare d’accordo con la fede e con Dio. Viene eletto dai vescovi perché credono di poterlo manovrare a loro piacimento, data l’età e il poco peso politico che ha in Vaticano. Ma i vescovi non sanno con chi hanno a che fare: Lenny è attento, furbo e tagliente. Diventato Pio XIII, si dimostrerà difficile da comandare, e spesso anche da capire.

Nell’ultima puntata della prima stagione di The Young Pope, Pio XIII decide di inviare Suor Mary (Diane Keaton) in Africa per occuparsi degli orfani, e chiede a Gutierrez di essere il suo nuovo segretario personale. Mentre vede Suor Mary partire, ha un malore, ma non ci da peso. Nel frattempo Kurtwell confessa di essere pedofilo, come sospettato, e racconta di aver subito lui stesso degli abusi quando era bambino. Il pontefice decide di isolare Kurtwell in Alaska. Decide anche di comparire per la prima volta in pubblico e a sorpresa modifica le tradizioni, celebrando la messa natalizia a Venezia. La sua predica entusiasma tutti, ma proprio alla fine, Lenny sembra intravedere i genitori che lo avevano abbandonato da piccolo tra la folla. Ha un altro malore, e stavolta entra in coma.

È necessario allora eleggere al più presto un nuovo Papa. La scelta dei vescovi ricade su Sir John Brannox, facoltoso e ricco signore inglese che sembra essere all’altezza del pontificato di Belardo. I dilemmi sono quelli di sempre: religiosi fragili, peccaminosi, insicuri, vendicativi. Grida al miracolo, riflessioni sull’esistenza umana e desiderio di potere. Una trama che promette un confronto senza esclusione di colpi tra il vecchio e il nuovo Papa.

Jude Law in The New Pope

Squadra che vince non si cambia (più un valore aggiunto)

Chi ritroveremo nella serie tv di Sky in questa seconda stagione? Partiamo da lui, che si era temuto potesse non comparire più, data la sua condizione di salute: Lenny Belardo, interpretato, come dicevamo, dall’affascinante Jude Law. Silvio Orlando / Cardinale Angelo Voiello, fan sfegatato di calcio e manipolatore di professione. Tornerà anche l’introverso e malinconico Javier Càmara come il Cardinale Bernardo Gutierrez, e Maurizio Lombardi nelle vesti del Cardinale Mario Assente (nella seconda stagione ci saranno anche alcune scene tra Assente e Gutierrez).

Infine, rivederemo anche la tostissima e sensuale Cecile de France nei panni della responsabile marketing e comunicazione del Vaticano, Sofia Dubois. E la new entry? Un grande attore della cinematografia americana: John Malkovich come Giovanni Paolo III, il religioso che viene eletto dopo il malore di Belardo.

Perché seguire la serie?

D’accordo, non sarà la classica serie comedy da guardare la sera per rilassarsi, alla “Netflix and chill”. Ma ha sicuramente i suoi pregi e qualità. Ecco cinque buoni motivi per non perdersi The New Pope, o per recuperarsi la prima stagione il più in fretta possibile:

  1. Una storia profonda, preziosa, che indaga sull’umanità e sulle domande fondamentali senza risultare stucchevole e banale.
  2. Un cast coi fiocchi, che contribuisce a rendere speciale l’idea di Sorrentino e dà spessore ai personaggi.
  3. Otto minuti di applausi con standing ovation alla proiezione in anteprima mondiale alla Mostra di Venezia, un apprezzamento della serie in 154 Paesi. Che dite, una sbirciatina ce la diamo?
  4. Lo slip bianco di Lenny Belardo, presente anche nel trailer. Un Papa muscoloso non si è mai visto, e Sorrentino ha deciso di rimediare, rendendo peccaminosi anche noi, che guardiamo il Papa sotto un nuovo (e più accalorato) punto di vista.
  5. In questa nuova stagione un Papa muore a pochi giorni dall’elezione, due pontefici devono convivere, il terrorismo attacca il Vaticano: dei collegamenti all’attualità. Il regista spiega che “questa volta mi sembrava interessante uscire dal chiuso del Vaticano per confrontare la saggezza della Chiesa con l’emotività del mondo contemporaneo. Bellissimo incontro-scontro.”

Bene, le ragioni le hai, il ripasso degli episodi precedenti pure. Concluderai l’anno in bellezza con la visione di The New Pope? Ti è piaciuta la prima stagione? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

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