Quando Billy Corgan degli Smashing Pumpkins ti paragona a Elton John, significa che hai fatto qualcosa di giusto nella tua carriera. E Yungblud, al secolo Dominic Harrison, sta vivendo un momento d’oro che lo sta portando dall’essere considerato una meteora del pop-punk a diventare una delle voci rock più rispettate della sua generazione. Il ragazzo inglese ha iniziato a collezionare endorsement da parte delle vere leggende del rock, e non stiamo parlando di complimenti di circostanza, ma di riconoscimenti che pesano.
La svolta vera è arrivata con l’uscita del quarto album “Icons” e si è consolidata quando Yungblud è salito sul palco dell’ultimo concerto di Ozzy Osbourne a Birmingham il 5 luglio scorso. Pensaci: un pubblico metal durissimo, abituato a divorare gli artisti che non convincono, e lui che sale sul palco e canta “Changes”, la ballad di Ozzy, conquistando tutti. Non è da tutti. Poi è arrivata la collaborazione con Steven Tyler e Joe Perry degli Aerosmith nell’EP “One More Time”, lanciato dal singolo “My Only Angel”. Tyler stesso ha detto: “Per Joe e me è stata un’altra collisione cosmica ritrovarci in studio con questo animale selvaggio dal talento incredibile chiamato Dominic. Un ragazzo che vive la sua vita a tutto volume, cresciuto con i nostri dischi e la British invasion”.
L’intervista nel podcast di Billy Corgan
Recentemente Yungblud è stato ospite di “The Magnificent Others”, il podcast di Billy Corgan dove il leader degli Smashing Pumpkins incontra personalità che hanno fatto della loro diversità una dichiarazione artistica. Tra gli ospiti precedenti ci sono stati Gene Simmons dei Kiss e Tom Morello dei Rage Against The Machine, quindi capisci il livello. Yungblud ha raccontato quanto sia stato importante per lui: “Gli Smashing Pumpkins sono un punto di riferimento per me. Sono cresciuto nel negozio di chitarre di mio padre, la mia educazione musicale è stata David Bowie, Sex Pistols e Clash. Poi ho scoperto lo shoegaze, il rap degli NWA e dei Public Enemy e infine band indie rock come gli Smashing che hanno rappresentato una svolta importante verso il rock”.
Ma il momento clou è arrivato quando Corgan gli ha fatto un paragone pesantissimo: “Sei in grado di cantare un pezzo pop, poi una ballad che emoziona il pubblico e anche di cantare rock in modo credibile. Come Elton John che ha avuto un’evoluzione dal pop al rock e ha iniziato a riempire gli stadi“. Non è un complimento da poco: Corgan sta dicendo che Yungblud ha quella versatilità vocale e quella capacità di attraversare generi che solo i grandi hanno.
Yungblud ha risposto con umiltà: “Sono davvero grato di questo paragone, spero di poter portare sempre più persone verso il rock. Mi sembra di essere tornato a quando avevo sette anni e stavo nel negozio di strumenti di mio padre, ma adesso sono anche io lì con i miei idoli”.
E tu cosa ne pensi? Credi che Yungblud meriti davvero il paragone con Elton John? Pensi che sia davvero lui il futuro del rock o è solo una moda passeggera? Raccontaci nei commenti se hai già ascoltato la sua musica e se secondo te ha le carte in regola per diventare una vera leggenda.




