Drive: recensione del capolavoro di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling.

Sono lontanissimi i tempi in cui odiavo Gosling che con arroganza ammiccava alla telecamera nel suo (poco convincente) “Young Hercules”.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e Ryan è diventato uno dei miei attori preferiti, complici i numerosi film girati che ho letteralmente amato. 

Drive è un film in cui Ryan Gosling interpreta un personaggio suggestivo, un eroe solitario, qualcuno senza nome (verrà chiamato durante tutta la durata della pellicola semplicemente “Drive”).

Un personaggio che strizza l’occhio a Sergio Leone e ai suoi mitici western.  

Il personaggio di Ryan non parla molto durante tutto il film, i dialoghi, a dirla tutta, sono pochissimi, ma riesce comunque ad esprimere moltissimo.

I suoi sguardi, i suoi sorrisi, la gestualità dicono tanto su questo cavaliere taciturno, misterioso, e buono, malgrado tutto. 

Coraggioso ma non affamato di successo o soldi, un eroe che si sacrifica per salvare gli innocenti, e magari, in questo modo, salvare sé stesso. 

Il film è bello per diversi motivi, le corse in auto, le fughe nella L.A. notturna, luminosa, magnifica. Le sequenze che fanno venire l’adrenalina (e io non sono un’amante di film come “fast and furious”). La storia non è originalissima, certo, ma Refn rende tutto indimenticabile, con la sua regia ipnotica.  

Sembra di vedere un film anni Ottanta, ed essendo io una nostalgica, questa scelta la trovo perfetta. Sia la fotografia sia le scenografie hanno infatti un’aura vintage, adattissime a una storia così. 

È un film abbastanza violento, sangue ovunque, ma c’è un perché: il protagonista è costretto a diventare violento per via delle circostanze in cui si svolge la storia e si adatta al contesto.

Una cosa che mi è piaciuta molto è la dicotomia fra il personaggio di Gosling e quello di Carey Mulligan (Irene) che fa da contro peso ai silenzi di Driver. Lei, solare, espressiva, sorridente. Lui, taciturno, ermetico, una storia d’amore tragica e bellissima, in cui Driver si getta a capofitto, pur sapendo che Irene non sarà mai sua! Lacrime a vagonate. 

Come definirlo? Un action movie, un film d’amore, un noir.

Trama 

Il film è tratto dal romanzo di James Sallis. Racconta la doppia vita di Drive, un pilota di auto di indubbio talento. (Gosling). Di giorno lavora come stuntman a Hollywood e di notte lavora come autista al servizio di criminali. 

Conosce la sua dolce vicina di casa Irene e il figlio Benicio. Presto Driver si trova incastrato e braccato per aver aiutato, il marito di Irene, Standard implicato in traffici ambigui.

Nel tentativo di aiutare Irene e Benicio, Driver si lascia dietro, suo malgrado, una lunga scia di sangue. 

La Recensione

Drive

8 Voto

Come definirlo? Un action movie, un film d’amore, un noir. Un film che vi terrà incollati allo schermo con le sue scene incredibili...

PRO

  • regia
  • sceneggiatura
  • fotografia
  • Ryan Gosling

CONTRO

  • scene cruente

Recensione

  • 8 8
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